Lombardia produzione torna a livelli pre-covid

Vede rosa la produzione industriale lombarda nel secondo trimestre 2021 che cresce del +3,7% congiunturale grazie al forte rimbalzo sullo stesso periodo del 2020 (+32,5%) portando il dato ben al di sopra della media 2019 (+9,3%). È questa la sintesi dei dati presentati oggi a Palazzo Lombardia in una conferenza stampa cui ha preso parte l’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi in collaborazione con Unioncamere Lombardia.

All’incontro hanno partecipato anche Marco Bonometti presidente di Confindustria; Daniele Parolo presidente Cna Lombardia in rappresentanza delle Associazioni regionali dell’Artigianato, oltre a Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia e Maria Garbelli del Dipartimento di Economia, Metodi quantitativi e Strategie d’impresa dell’Università di Milano Bicocca.

“Questi dati in risalita sono un botto. Lo dico in maniera molto franca e, per certi aspetti, in maniera anche inaspettata” ha commentato l’assessore Guido Guidesi. “Abbiamo messo a disposizione per il sistema produttivo lombardo tutto quello che avevamo. Abbiamo cambiato strumenti. Stiamo lavorando in sinergia con gli imprenditori e con le associazioni di categoria e dunque i dati di oggi dimostrano che la direzione, in cui siamo andati, è quella giusta”.

Spiegando gli interventi compiuti in questi mesi da Regione Lombardia, l’assessore Guidesi ha detto: “Abbiamo offerto alcuni strumenti innovativi: siamo l’unica regione in Italia ad aver fatto uno strumento per la patrimonializzazione per la piccola media e impresa; tema su cui si discute da tanti anni. Abbiamo mutato alcuni strumenti che erano ordinari da vent’anni. Stiamo compiendo scelte coraggiose”. “Siamo stati la prima regione in Italia ad aver deliberato le vaccinazioni in azienda”, ha aggiunto. “Siamo stati e siamo tornati ad essere degli innovatori. Se continueremo ad usare sinergia nella ricetta, nel rapporto tra pubblico e privato ma con il coraggio di cambiare le cose, saremo più vicini alle esigenze del sistema economico ed avremo, in futuro. dati come quelli di oggi”, ha concluso.

Bene ordini sia domestici (+3,8% congiunturale) che esteri (+6,1%) che sono superiori ai livelli pre-crisi (+10,0% gli ordini interni e +19,6% quelli esteri). L’indice manifatturiero di Unioncamere Lombardia si porta così a 114,6 superando sia il livello medio 2019 sia il punto di massimo del 2008 (113,0). Si registra invece una leggera contrazione congiunturale (-0,5%) della produzione delle aziende artigiane manifatturiere con un più modesto rimbalzo tendenziale (+22,6%): il comparto non ha ancora recuperato i livelli pre crisi (-5,6% sulla media 2019). Siderurgia e minerali non metalliferi trainano la ripresa mentre si confermano le maggiori difficoltà per il sistema moda.
Sale anche l’attenzione sui prezzi per i rincari delle materie prime.

“Nel secondo trimestre la produzione del settore manifatturiero lombardo accelera sensibilmente per le imprese industriali, ma gli artigiani faticano ad agganciare la ripresa” ha spiegato il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio. “Con questo incremento dell’indice della produzione, l’industria ha ampiamente recuperato i livelli produttivi pre-crisi, che purtroppo sono ancora distanti per l’artigianato. I segnali positivi sono confermati dagli ordinativi, con la produzione assicurata ai massimi sia per l’industria (76,1 giornate) che per l’artigianato (43,4 giornate) e con aspettative positive per la produzione, la domanda e l’occupazione. Permangono le tensioni sui prezzi delle materie prime con incrementi a due cifre: +11,0% congiunturale per l’industria e +13,8% per l’artigianato, ma gli imprenditori sono ottimisti.”.

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